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Blu, il colore dell’emozione ossessiva nel libro di Giorgia

RECENSIONE

BLU

Autrice: Giorgia Tribuiani

Casa Editrice: Fazi Editore

Collana:

Formato del Libro: Copertina morbida

Pagine: 220

ISBN-10 ‏ : ‎ 889325803X

ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8893258036

“Blu: la bambina nata da una risata”

Ginevra, per tutti Blu fin da bambina, ha diciassette anni, frequenta il liceo artistico ed è una ragazza solitaria intrappolata in un mondo tutto suo fatto che scoprirete fatto di rituali ossessivi e gesti scaramantici. I suoi genitori sono divorziati e Blu vive con la madre, una donna che lavora molto ed è spesso fuori casa. Blu ha un fidanzato, che non riesce a lasciare perché divorata dai sensi di colpa, un ragazzo che vorrebbe amare e di cui, invece, sopporta appena la presenza. L’unica cosa che ama davvero è l’arte, e disegnare risulta un’attività in cui dimostra di avere talento. Così, quando durante una gita scolastica assiste a un’esibizione di performance art, resta folgorata da quel modo di esprimere l’atto creativo e dall’artista stessa, fino a sviluppare per lei una vera e propria ossessione. A questo punto, i pensieri maniacali si fanno via via più opprimenti, finché la sua determinazione a essere una brava ragazza la porta a vivere uno sdoppiamento della personalità subdolo e pericoloso.

Un romanzo forte e diverso che ci trascina nella mente claustrofobica di un’adolescente, prigioniera di azioni morbose e incomprensibili manie, sino a svelarne il delirante meccanismo. Il ritmo appare davvero serrato, imprevedibile, e la densità della scrittura rendono in modo perfetto il tormento psicologico della protagonista e l’incessante lotta interiore per sconfiggere il suo doppio.

Per conoscere meglio Giorgia e la sua passione per lo scrivere prendiamo spunto da una risposta su come si è avvicinata alla scrittura, che ha dato ad un intervista che vi consiglio di leggere

Credo di scrivere da sempre: ho cominciato da bambina e non ho mai smesso di farlo. A cambiare, però, è stata la consapevolezza. A sedici anni, con Misery e Carrie di Stephen King sul comodino, ho capito che avrei voluto fare la scrittrice – tuttora è molto dolce rileggere i diari di quei tempi – e ho iniziato a studiare e a scrivere tutti i giorni mille parole al giorno; verso i ventiquattro ho compreso “di cosa” avrei voluto scrivere; poco prima dei trenta, infine, anche grazie alla mia frequentazione della maieutica Bottega di narrazione, dove adesso lavoro come docente, mi sono fatta un’idea di cosa significasse la scrittura per me e ho avuto una cognizione molto più precisa di quale fosse il mio immaginario, di quale fosse la mia voce.

Giorgia Tribuiani nasce nella metà esatta degli anni 80, precisamente nel 1985 ad Alba Adriatica e vive a Pescara.
Si laurea in Editoria e giornalismo con master in Marketing e comunicazione. Ha collaborato con testate giornalistiche e agenzie di stampa locali e nazionali (Ansa) e curato la comunicazione online multinazionali come Honda, Ducati e Polar.
Attualmente lavora come docente di scrittura creativa presso il Penelope Story Lab e la Bottega di Narrazione.

Ha esordito nel 2018 con il romanzo Guasti (Voland). E a marzo, per Fazi, è capitolato il suo secondo intensissimo romanzo dal titolo Blu.

Di lei posso solamente dire che mi ha preso davvero il cuore e l’animo la sua scrittura. Non eccessiva, ma profonda. Non difficile, ma tormentata. Ovviamente il fatto che si rivolga direttamente al lettore è una caratteristica che impregna tantissimo le pagine del libro. Entri nella vita di qualuno quasi senza accorgerti che la stai solo leggendo. E’ magia.

“Cos’è che ti fa paura. (…) Rovinare le cose. Immaginare il male della gente.”

Se dovessi parlare di Blu a livello soggettivo direi che è un libro che prima di parlare di un disturbo, di ossessioni, parla di una realtà che vedo e osservo molto vicina. Che è quella di un mondo che non mi piace, che a volte risulta “scomodo” e “troppo” e che ti porta a chiuderti dentro, queste cose qui.

Fonte Pinterest

Quelle che ti fanno stare bene. Blu, non parla con il lettore, Blu, lo porta a parlare. Oggettivamente infatti il libro è scritto in seconda persona singolare. (e già questo rende il libro, un vero e proprio capolavoro)

“Il tempo: quello che ti prendi per asciugare le lacrime con le dita sporche di terra; quello che continua per te e che finisce sottoterra, là dove inizia la morte”.

Fonte Pinterest

Blu è un libro che attraversa gli istanti, i momenti, le passioni, quelle che salvano e quelle che malediresti. E’ una ragazza che attraversa il suo tempo, a modo suo. Ginevra appare cosciente di tutto questo, ma nonostante ciò si lascia inseguire, prendere, e vivere da tutto ciò che la circonda. Pur tentando di “tenerlo a bada” attraverso i comportamenti stereotipati dettati da un disturbo compulsivo ossessivo. Un avverso dualismo che genera nel lettore, la voglia di continuare a sentirsi protagonista delle pagine di questo libro.

Fonte Pinterest

Ginevra è alla ricerca della sua identità da sempre. E riesce a ritrovarsi anche al di fuori di lei, portando tutto cio’ che incontra e vive dentro di lui. E lo fa proprio fisicamente con questa struttura “a tu per tu” con il lettore. Perché in questo libro noi tutti, siamo chiamati ad essere Blu, anche se siamo Ginevra, e anche se siamo noi. Un libro che piega, che fa male, ma che non spezza mai.

Giorgia, l’autrice riesce a raccontare Blu, anche nel suo essere compulsivo, entrando nelle sue personalità, quasi osservandole dall’alto, senza giudicarle e allo stesso tempo vivendole.

Perché leggere un libro come Blu? Io sono stata catapultata nel mondo di Ginevra in primis perché la copertina del libro mi attratto tantissimo. Una ragazza, immersa in un colore. In uno spazio dal quale sembra scappare e starci bene. In uno spazio che le va stretto ma tanto grande. Uno spazio che si è saputa ritagliare quando per puro caso, la vita con i suoi momenti le ha strappato le ragioni. Lo consiglio a chi è a metà, a chi non sa darsi risposte. A chi non è ne si, ne no, ma è basta.

Il mio voto per Blu è…

SEI STELLINE SU SEI! MERAVIGLIOSO.

Ringrazio Fazi Editore, per avermi concesso una copia digitale gratuita.

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