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Padri: “Offrire un’opportunità all’impossibile”

RECENSIONE

PADRI

Autrice: Giorgia Tribuiani

Casa Editrice: Fazi Editore

Collana: Le strade

Formato del Libro: Copertina morbida

ISBN: 9791259671356

Pagine: 196

È un pomeriggio di primavera quando, con lo stesso corpo e la stessa età del giorno della propria morte, Diego Valli risorge. Si risveglia sul pianerottolo di quello che era stato il suo appartamento negli anni, tira fuori le chiavi, prova a infilarle nella serratura ma si trova faccia a faccia con il figlio Oscar, lasciato bambino e invecchiato ormai di oltre quarant’anni. Da qui, ha inizio una vicenda, fatta di riconciliazioni e distacchi, una storia intensa e sincera sul rapporto tra padri e figli e sulla necessità del perdono.

Una volta riconosciuto il padre, Oscar affronta il comprensibile straniamento aggrappandosi alle incombenze della quotidianità, mentre Clara, sua moglie, non crede al miracolo che le si è palesato davanti con forza e si oppone all’idea di ospitare in casa uno sconosciuto. A complicare le cose, si aggiunge l’arrivo di Gaia, la figlia della coppia, che torna nella città natale per trascorrere le vacanze. Di nascosto dalla madre, che è spesso via per lavoro, Gaia finalmente ha l’occasione di conoscere suo nonno: un uomo profondo, amante della musica, più simile a lei di quanto sia mai stato suo padre. Oscar, al contrario, scoprirà aspetti di Diego che non pensava gli appartenessero.

Volete conoscere Giorgia, un po’ meglio? Vi consiglio di leggere la recensione di Blu e soprattutto di seguire questa intervista che la sottoscritta ha fatto a Giorgia, dopo aver letto e recensito il suo secondo libro. E No, non è solo una semplice intervista…

“Forse un giorno diventerò padre. E gli dirò di cambiare le stelle”

Ermal Meta – Lettera a mio padre

La prima frase che mi è balenata nella mente dopo aver letto (e mentre leggevo) il libro di Giorgia, “Padri” è stata questa. Una frase di una canzone di Ermal Meta dedicata al padre, in modo negativo, -nella canzone-. Eppure in questo libro di negativo non c’è nulla. O meglio, ci sono le emozioni che un po’ fanno male ed un po’ fanno bene. C’è una famiglia che si ritrova davanti come se nulla fosse, un evento straordinario, che viene quasi “vissuto” come ordinario. C’è qualcosa che cambia, che si piega, ma che in qualche modo tiene tutti in equilibrio. E si, sappiatelo un po’ le stelle, Diego, il protagonista di questo libro, assieme ad Oscar, le cambia. Anzi ti ci porta proprio su, addirittura!

Lasciare che l’irreale divenisse normale, si facesse abitudine, e nel frattempo (…)  cercare riparo nelle cose conosciute”

Un libro che affronta davvero molti temi e non si ferma solo a raccontare qualcosa di incredibile, come la resurrezione di un uomo alla stessa età che aveva quando è venuto a mancare ma si spinge molto -ma molto- piu in là. Scava dentro a quello che accade alle persone che accolgono il ritorno dall’oltretomba di Diego Valli. Ed è proprio questa frase che mi ha colpito. In quanto lascia spazio al tempo di reazione e metabolizzazione totalmente diverso da persona a persona, o meglio, da personaggio a personaggio che s’affacciano da queste pagine al cuore del lettore.  Ed ecco il primo tema che si snoda tra le parole di Giorgia. Nella sua scrittura, infatti, sembra voler dare spazio e rispettare, il tempo e la vita di ogni persona che fa parte di questo intreccio. Non c’è mai, un modo giusto o modo sbagliato per vivere le situazioni. Tutto è lecito, soprattutto quando ti succede qualcosa d’imprevedibile, di poco programmabile, quando, insomma accade qualcosa che ti sconvolge la vita.

Ma soffermiamoci anche su quel “cercare riparo nelle cose sconosciute”. E’ proprio colui che torna dall’aldilà che prova a cercare riparo, in un mondo che non conosce (e riconosce) piu. Che non è piu come quello che lo ha lasciato, e chi lo accoglie meglio di chiunque altro è proprio il futuro sapete? Ovvero, Gaia, la figlia di Oscar.

“Eppure (…) prima o poi i figli crescono, e scavano, e le trovano le tue debolezze. E ti odiano per questo, per esserti dimostrato invincibile. Ho perdonato mio padre dopo aver avuto te; l’ho perdonato in nome di tutti i miei errori concedendogli di essere umano

Altro tema che ho trovato fondamentale è il perdono. Che non è semplicemente “perdono” ma accettazione e consapevolezza, ed anche un po’ di rassegnazione sul fatto che anche i genitori possono sbagliare. Che purtroppo non sono super eroi, ne tantomeno immortali, ma nella vita, bisogna saper distinguere la persona dall’evento che ci fa vivere quella determinata parte di carattere e di natura. Questo romanzo amplia l’idea dell’ oltretutto delineando uno spazio che è, non solo quello tra cielo e terra, nella fisicità dell’impossibile, ma ci vede paradiso ed inferno anche nei rapporti interpersonali piu intimi, come quello tra padre e figli, proprio nel mondo terreno che li accoglie.

“Quello che voglio dire (…) e’ che ci fate poco con le ultime parole, se non ascoltate le prime”

Il tema della genitorialità va di pari passo con l’incomunicabilità che si crea tra i personaggi. Spesso, la scrittura di Giorgia fa rientrare il lettore, in uno scambio continuo di pensieri, mai detti, o almeno solo in parte tra i personaggi del libro. E questo è un poco quello che accade nella vita reale di molte famiglie: ci vuole pazienza, ci vuole capacità di ascolto e ci vuole tanto coraggio. E spesso il coraggio nemmeno i genitori lo trovano.

“Offrire un’opportunità all’impossibile”

E’ quasi un leggere un racconto al contrario, la vita che riappare (e dovrebbe fare solo bene, ma…) ed una famiglia che arriva al capolinea, proprio per questo motivo, come se, la morte fosse tutt’altro. Fosse piu vita della vita stessa.  Eppure è una cosa che sperimentiamo ogni volta, spesso con paura, quando dobbiamo vivere e comunicare un cambiamento. Giorgia, con la sua indole di viaggiare con le parole nelle emozioni, ci porta a snocciolare anche in pensieri piu difficili di chi, come qualche personaggio, fatica ad accettare. E di chi invece, sobbarcandosi, spesso gli oneri di essere solo “la figlia ingenua” ci prova.

Uno specchio della realtà in cui viviamo, una riflessione completa su quello che fa piu paura, su tutto ci’ che è mistero, che è futuro e allo stesso tempo passato. Questo racconto non è solo un libro che parla di una sola famiglia: chiunque può essere quella famiglia o quel personaggio. Chiunque ha bisogno di tempo, chiunque anche chi non c’è piu ha estremo bisogno di vivere, e spesso, spesso ce ne dimentichiamo.

Lo consiglio a chi cerca un punto di vista differente, alla morte che si trasforma in vita, a chi vuole imparare a vedere il lato umano di mamma e papà, e si lo consiglio anche a chi le cerca, disperatamente, quelle seconde opportunità

Ringrazio Fazi Editore per avermi concesso una copia digitale del libro di Giorgia, e la stessa Giorgia, per il suo grande sentire. Per il suo grande vivere. Per questo suo meraviglioso ed immenso scrivere

Le stelline per questo capolavoro sono: SEI SU SEI

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